Appello per una Stanca bis economicamente sostenibile

L’aggiornamento dei requisiti della legge Stanca deve tener conto delle esigenze economiche di chi lavora con il Web.

E’ partita finalmente la procedura di aggiornamento dei requisiti della legge Stanca e di nuovo i Web master sono con il fiato sospeso per vedere se sarà possibile migliorare drasticamente i requisiti tecnici della Legge italiana sull’accessibilità Web, di fatto rimasta lettera morta.

E’ infatti semplice verificare come i pochi siti pubblici e di pubblica utilità che si sono autodichiarati a norma, in realtà faticano a rispettare i requisiti richiesti, a cominciare dal primo che esige la validazione formale del codice: basta utilizzare il validatore del W3Consoritum per verificare come molte homepage non sono a norma, mentre in alcuni casi è necessario utilizzare un validatore che analizza in profondità il sito Web per rendersi conto che l’operazione di mauillage sia stata predisposta solo rispetto alla homepage.

Peraltro è proprio sulla rigidità di alcuni requisiti tecnici della Stanca prima maniera che si spera il gruppo di lavoro riesca ad incidere efficacemente, magari tenendo a mente un concetto importante: il Web editing è anche un processo economico!

Molti enti si sono infatti trovati in difficoltà in questi anni nell’applicare i requisiti tecnici della legge Stanca proprio in virtù delle difficoltà economiche derivanti dall’applicazione di tali requisiti.

A partire dalla validità del codice che può essere semplice da rispettare per siti di poche pagine, ma diventa un onere spesso insostenibile quando si tratta di gestire decine, centinaia o magari migliaia di pagine derivanti in parte da lavoro redazionale.

Va detto peraltro che molti requisiti richiesti dalla Legge Stanca non solo richiedono ingenti risorse, ma non corrispondano a reali benefici per le persone disabili.

Molti requisiti particolarmente odiati dai webmaster infatti sono sorpassati dall’evoluzione tecnologica dei browser e delle tecnologie assistive: così se un codice formalmente corretto non è percepito in nessun modo come beneficio da una persona disabile, il problema del contrasto dei colori o della fluidità del layout o della dimensione dei caratteri viene risolto in piena autonomia dalla tecnologia user agent.

Non a caso molte rigidità richieste dalla Legge Stanca non sono previste dall’autorevole Section 508 degli USA dove è spesso utilizzata proficuamente dalle associazioni dei disabili per esigere Web accessibile.

Se la validità sintattica, contrasto, layout liquido, layout delle tabelle e distanza fra i link sono assenti nella legge statunitense e soprattuto risolti dall’evoluzione tecnologic,a perchè continuare a considerali come degli ostacoli di accessibilità?

Che dire poi del Javascript oramai ben interpretato dalle tecnologie assistive e soprattutto indispensabile ad alcuni settori come quello dell’e-learning?

In questo periodo di recessione è doveroso che gli esperti coinvolti nella ristesura dei requisiti tecnici della Legge Stanca si pongano il problema di redigere nuovi requisiti – anche – all’insegna del pragmatismo tecnologico e dell’economicità delle soluzioni prospettate.

[Fonte: Scacco al Web]