Una nuova ricerca sui tempi e i modi di utilizzo di Facebook nei luoghi di lavoro, i cui risultati, pur con le dovute riserve del caso, possono estendersi anche agli altri social network.
Nucleus Research ha scelto la creatura di Mark Zuckerberg perché rappresenta il social network più popolare e più utilizzato al mondo, il punto di riferimento ottimale, dunque, per sondare il terreno e cercare di individuare quanto e in che maniera uno strumento siffatto influisca sulla produttività dei lavoratori.
Non è, come anticipato, il primo studio in questo senso. Tempo fa, una ricerca condotta presso la NUS Business School dell’Università di Singapore, sebbene più ampia e non legata esclusivamente all’utilizzo di Facebook, ha mostrato come, ogni giorno, in ufficio si spendano circa 51 minuti nel controllare la propria email, nel leggere le news, nell’aggiornare il proprio profilo sui siti di social networking. Secondo i ricercatori della NUS, si tratterebbe di un’ora di otium proficuo, che renderebbe più piacevole il lavoro e aumenterebbe la produttività.
I risultati di Nucleus Research, invece, evidenziano che l’utilizzo di Facebook comporti una perdita di produttività dell’1,47%, con chiare ricadute sui costi aziendali.
Quanto e come viene usato Facebook negli uffici? Il 77% dei lavoratori dispone di un account su Facebook, i due terzi di essi vi accedono durante le ore di lavoro per circa 15 minuti al giorno. L’87% di questi ultimi, spiega Nucleus Research, accede a Facebook solo per svago, senza alcuna motivazione inerente il lavoro. Un lavoratore ogni 33, inoltre, ha costruito il proprio profilo esclusivamente nelle ore d’ufficio.
Sono informazioni interessanti che possono aiutare chi gestisce le policy aziendali a scegliere se bloccare o meno l’accesso dei dipendenti al social network.
[Fonte: Webmasterpoint]