Spesso gli inglesismi (o anglismi) vengono impiegati per puro esibizionismo, non perché realmente necessari a spiegare un concetto.
Ad esempio: se utilizzare la parola “server” è pressoché indispensabile per indicare una cosa, usare “brand” al posto di “marchio” risulta superfluo.
Si tratta di una forma di snobismo?
Oppure potrebbe trattarsi di parole che spiegano meglio, rispetto all’italiano, un determinato concetto o azione?
Non potrebbe essere che l’inglese, ormai studiato sin dall’infanzia dalla maggior parte dei bambini, sia penetrato così a fondo nella quotidianità colloquiale che ci sentiamo più a nostro agio utilizzando “brand”, anziché “marchio”?
Amiamo i tecnicismi, ma anche, profondamente, la lingua italiana e abbiamo raccolto una serie di inglesismi dei quali riteniamo si potrebbe fare a meno, nonostante siano assai diffusi e utilizzati nel nostro ambiente lavorativo.
Quale di queste parole o espressioni mutuate dall’inglese vi infastidicono di più?
- Brain storming
- Save the date
- Coffee-break
- Eco-friendly
- Teamleader
- Brandizzare
- Flaggare
- Googlare
- Mandatorio
- Performante
- Skillato