Internet e lavoro: sempre connessi non esistono orari. Ma stress e stanchezza in forte aumento.

L’istituto di ricerca Pew ha condotto un’indagine su 2.134 lavoratori americani tra marzo e aprile 2008, lavoratori che la stessa Pew Internet & American Life Project definisce “Wired and Ready”, ovvero collegati alla Rete e sempre disponibili. Lo studio si intitola “Networked Workers” e secondo i dati il 60% dei collett bianchi statunitensi fa parte di questa categoria, cioè dei lavoratori sempre connessi.

Il 93% del campione preso in esame possiede un cellulare, l’85% un PC desktop, il 61% un portatile, il 27% uno smartphone. Secondo gli intervistati, la tecnologia ha portato sicuramente dei benefici al loro lavoro e alla loro vita, soprattutto in termini di produttività e di condivisione di progetti con colleghi e superiori.

Ma c’è un preoccupante risvolto della medaglia: l’uso massiccio delle tecnologie e l’essere sempre connessi e reperibili hanno fatto aumentare sensibilmente i livelli di stress. Il 49% degli impiegati, infatti, dichiara che ora spesso riceve richieste di svolgere una quantità di lavoro superiore alla norma: richiesta che comporta il portarsi il lavoro anche a casa, persino nei week-end e addirittura durante le vacanze. E anche nella vita privata i networked workers fanno uso di tecnologie: il 62% possiede una email personale, il 18% usa una chat, il 10% utilizza i siti di social networking.

Se, quindi, da una parte le nuove tecnologie, Internet e compagnia bella stanno consentendo di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro, con benefici che possono portare ad avanzamenti di carriera e di stipendi, dall’altra si affaccia il rischio di ammalarsi per il troppo stress. Con la conseguenza, paradossale, che ciò che doveva servire di supporto al proprio lavoro, finisca per rivelarsi un’arma puntata contro se stessi. In medio stat virtus, dicevano gli antichi.

[Fonte: Webmasterpoint]