Una nuova tecnologia aggiunge tasti fisici ai display touchscreen

A partire dal 2007, la tecnologia touchscreen capacitiva ha rivoluzionato il mercato degli smartphone e quello dei tablet. 
Non tutti gli utenti amano interagire con i propri dispositivi attraverso un display piatto a sfioramento, ma preferiscono i “vecchi” tasti fisici.
Tactus, azienda califoniana nata nel 2008, ha ideato una tecnologia che permette di unire i pregi dei due sistemi, attraverso tasti che si innalzano da un touch screen piatto, su richiesta, e che scompaiono all’interno dello schermo, lasciando la superficie di nuovo piana e trasparente.

La tecnologia è basata sulla cosiddetta “microfluidica”.
Sotto la superficie di un display touchscreen dall’aspetto apparentemente normale è presente un certo numero di canali delle dimensioni di qualche micron che possono essere sistemati in qualsiasi configurazione dal produttore, oltre a un piccolo serbatoio di liquido (un particolare tipo di olio che permette ai canali di essere quasi invisibili). Per creare la forma dei tasti, una piccola quantità di fluido viene pompata attraverso i canali, che sollevano la membrana deformabile che copre la superficie del touchscreen.
 
Nulla di fantascientifico, ma solo pura e semplice scienza.
I test effettuati finora hanno mostrato come questo sistema abbia già raggiunto un buon livello di affidabilità, tanto da attirare l’attenzione di diversi produttori, intenzionati a collaborare con Tactus a partire dal prossimo anno.
 
In pratica, uno schermo Tactus può offrire tutto ciò che i touchscreen di oggi sono in grado di visualizzare (tasti, pulsanti, controlli), ma in tre dimensioni.
L
a tecnologia potrebbe applicarsi a svariate applicazioni, oltre a smartphone e tablet: telecomandi dei televisori, controller per videogiochi, elettrodomestici e molto altro ancora.
Senza contare i vantaggi per utenti ciechi e ipovedenti.

Tactus afferma che l’implementazione della sua tecnologia non sarà complessa per i produttori di apparecchiature; basterà aggiungere la membrana nella parte superiore degli schermi touchscreen.  
I consumi, pur essendo ancora un incognita (la società non ha fornito dati ufficiali) si suppone che non saranno elevati. 
Sarà importante valutare l’impatto che il liquido, quasi invisibile, avrà sulla qualità visiva dello schermo.L’idea è pregevole e potrebbe davvero unire il meglio dei due mondi: display touchscreen e controlli fisici.