Finalmente, a partire dal prossimo anno collegarsi alle reti wireless pubbliche potrebbe essere più semplice anche in Italia.
Le complesse procedure previste dal Decreto Pisanu per monitorare e identificare gli accessi al Web saranno riviste in favore di una maggiore semplicità.
Il provvedimento era stato assunto nel 2005 per ragioni di antiterrorismo, ma nel corso degli anni si è rivelato assai poco efficace e finora ha costituito esclusivamente un grave ostacolo alla diffusione di Internet nel nostro paese.
Nel corso del Consiglio dei ministri di ieri, il ministro degli interni Maroni ha presentato un provvedimento che consente di superare “le restrizioni imposte dal decreto Pisanu cinque anni fa che ora sono state superate dall’evoluzione tecnologica, mantenendo tuttavia adeguati standard di sicurezza”.
Affermazione curiosa, dato che non si comprende quali fossero i limiti tecnologici che 5 anni fa causavano tali restrizioni.
Al momento Maroni non ha fornito ulteriori informazioni sui sistemi che saranno utilizzati per consentire l’identificazione di chi si collega tramite WiFi; il governo avrà tempo fino alle fine dell’anno per individuare procedure di accesso più semplici rispetto a quella che ad esempio, che prevede l’uso del numero della propria carta d’identità.
Le nuove regole potrebbero fare una differenza tra reti WiFi “in luogo pubblico” e reti senza fili “aperte al pubblico”. Il secondo caso è quello degli esercizi commerciali come negozi, locali e bar, mentre il primo sembra interessare principalmente le amministrazioni locali o le società che vorranno offrire Internet senza fili nelle piazze, nei parchi e negli altri luoghi all’aperto.
Per questi enti, al momento le limitazioni sembrano essere ancora eccessive e difficilmente incentiveranno la diffusione del wireless.