Cellulari per comunicare con i segni

Molte persone sorde continuano a privilegiare il linguaggio dei segni, che comprende lingue e dialetti diversi nelle varie regioni del mondo.

Uno studio condotto dall’Università di Washington sta cercando di facilitare le videochiamate a vantaggio di coloro che utilizzano la lingua dei segni.

La ricerca è partita dall’analisi delle modalità di utilizzo dei cellulari da parte dei non udenti e ora si sta concentrando sul miglioramento delle chiamate con sistemi di motion detection già utilizzati per comunicare con la lingua dei segni.

Lo strumento che stanno studiando ora si chiama MobileASL: efficace, ma con limiti derivanti dalla qualità della connessione a disposizione degli utenti, insufficiente in molti paesi, tra cui l’Italia.
L’obiettivo dei ricercatori è quello di individuare uno strumento di compressione che permetta di trasmettere il video in tempo reale anche in condizioni di copertura non ottimali e con una qualità sufficientemente elevata da permettere la conversazione non verbale.

Il tutto mantenendo la compatibilità con lo standard H.264/AVC, uno dei più utilizzati attualmente.

Il sistema dovrebbe garantire un’efficace comunicazione e un impiego di banda dieci volte inferiore a quello, per esempio, di FaceTime di Apple (disponibile su iPhone 4), aggirando anche la barriera dei costi di consumo di banda richiesti dalle telco; ha inoltre il pregio di poter essere utilizzato su diversi dispositivi dotati di videocamera sul lato dello schermo.