Inalatore GPS per asmatici

L’asma è una malattia respiratoria che colpisce circa 300 milioni di persone in tutto il mondo e può trasformarsi in una patologia altamente invalidante, qualora i suoi attacchi obblighino il malato a recarsi d’urgenza in ospedale.
A volte, alla malattia vera e propria si aggiunge anche la paura che da un momento all’altro, apparentemente senza una causa, si possa restare senza respiro. 

Quest’ansia amplifica ulteriormente gli effetti talvolta devastanti della patologia ed costringe a ricerche specifiche in ambito pneumologico e psicologico. 
Parte di queste indagini mediche approfondite si basano su informazioni fondamentali che riguardano il momento in cui si verifica l’attacco. 
I medici spesso ritengono importante conoscere il luogo esatto in cui è iniziato l’episodio, per tenerne traccia ed eventualmente correlarla ad un fattore ambientale scatenante.
Il dottor David Van Sickle e la sua azienda Asthmapolis hanno creato Spiroscout, un dispositivo GPS che si collega all’inalatore del farmaco antiasma. In pratica, ogni volta che si verifica un attacco d’asma il paziente prende il suo inalatore e premendolo avvia la memorizzazione dell’ora e delle coordinate GPS dell’attacco, conservandole o inviandole ad un server remoto, nei modelli più avanzati, tramite un collegamento wireless.
Lo scopo è quello di individuare uno schema comune agli attacchi che conduca alla sostanza o alla condizione scatenante e quindi ad una risoluzione efficace. Il dispositivo è dotato di una porta USB che permette di ricaricare la batteria integrata e soprattutto di scaricarne i dati, per inviarli anche al server remoto del produttore.
Dopo due sessioni di test, lo strumento ha dimostrato il suo valore, ravvivando anche la discussione tra gli esperti.
  
Spiroscout non sarà commercializzarto prima del prossimo autunno, ma è possibile mettersi in contatto con Asthmapolis per richiedere di essere inseriti in lista di attesa.